martedì 31 gennaio 2006

Moratoria

Via, per i prossimi due giorni mi impegno a non parlare più di politica agli avventori. Tanto due giorni fanno presto a passare, mica come i due mesi e mezzo del voto di castità di Berlusconi.

Buona per l'album Panini.

Bella figurina davvero ci abbiamo fatto. Ma ne ha parlato solo il Corriere con un misero trafiletto?

Dal Corriere della Sera, 28 Gennaio
«Houdini, lei da dove viene? Dalla Turchia? Beh, se ne torni in Turchia». Non le ha certo mandate a dire, Giulio Tremonti. Ma nello scontro verbale andato in scena ieri alla sessione sull' «Unione monetaria europea il ministro non aveva affatto di fronte il mago Houdini. No davvero. Protagonista della battaglia è stato Nouriel Roubini, docente alla Stern School of Business della New York University. Un economista nato 58 anni fa a Istanbul da una famiglia ebraica d' origine iraniana, che prima di andare a insegnare ad Harvard, a Yale e poi a New York ha studiato per vent' anni in Italia, laureandosi alla Bocconi. Tanto che oggi parla un perfetto italiano. Il suo «errore», quello che ha scatenato la reazione del ministro, è stato di dipingere un quadro fosco dei destini economici della Penisola.

Questo è il racconto del novello "Houdini", tradotto dal suo blog

"Venerdì ero a Davos, in una tavola rotonda sulle prospettive future dell'Unione Monetaria Euriopea (EMU) dove il capo della Banca Europea Trichet, il ministro italiano dell'economia Tremonti, alcuni altri funzionari dell'Ue ed io dovevamo discutere a partire da alcune domande: l'Emu crollerà in futuro? Quale paese uscirà per primo? Quali saranno le conseguenze del collasso? Come evitarlo? E infine, quali sono le prospettive per il Patto di Crescita e Stabilità? Al contrario degli altri relatori, che hanno ignorato le domande per parlare solo di cose positive, ho preso sul serio le domande considerando i problemi ed i rischi che l'EMU dovrà fronteggiare e il rischio di un collasso, specialmente per il caso italiano.
Le mie argomentazioni hanno causato un sobbuglio, col ministro Tremonti che mi ha interrotto nel mezzo del mio intervento, è andato su tutte le furie urlandomi, con la costernazione di tutti i partecianti, "Tornatene in Turchia!". Mi è capitato di nascere a Istanbul; ma più che offensivo nei miei confronti la sua patetica esplosione di rabbia è stata un insluto ai Turchi che stanno proprio adesso cercando un accordo per entrare nella UE.

L'intervento in italiano lo trovate su la voce, dove ho appreso la notizia.

Giolitti non c'è riuscito.

Però qualcune crede che Hamas sarà addomesticata dalla politica parlamentare. Ottolenghi invece ha un'altra idea.
Che si potrebbe riassumere così: "Hanno votato Hamas? Ora ne prendano le conseguenze".

La democrazia è un bene deperibile

Secondo Andreatta non è che sia un'idea geniale quella di esportare la democrazia. La posizione non è molto originale, ma le argomentazioni sono più solide del solito.
L'articolo è consultabile per due settimane sull'archivio on-line del Corriere della Sera.

lunedì 30 gennaio 2006

Errata corrige

1) Il quartiere più carino di Dublino è SoDa. E se passate da quelle parti provate questo locale, non ve ne pentirete.
2) Il grido "Evviva Ryanair" va pure bene, ma loro potrebbero concedere a noi poveri passeggeri cinque centimetri in più per le gambe?

venerdì 27 gennaio 2006

Greetings from Temple Bar.

Un saluto a tutti gli avventori dall'Oste in vacanza e da Alo. Che si divertono nel
quartiere piu' vivo (e carino, dice Alo) di Dublin.

mercoledì 25 gennaio 2006

Dove Dio suona la fisarmonica

Ora è sicuro. Il prossimo semestre autunnale lo passerò qui.

Non è una tragedia

Oggi ho fatto la nuova carta di identità, che era scaduta da circa un anno. Quella vecchia l'avevo fatta nel 1999.
Ho confrontato le due foto: certo che ne ho persi di capelli.

martedì 24 gennaio 2006

Razzismo subdolo?

Sei in un negozio che parli con un commesso, impegnato a spiegargli che cosa vuoi davvero.
Ad un certo punto arriva un uomo, ti chiama con un colpetto sulla spalla e ti dice: "ciao amico!". Poi ti abbraccia e fa per darti due baci, uno a destra e uno a sinistra. Tu cosa fai?
1)Scappi
3)Rimani inebetito credendo sia un vecchio amico dimenticato
2)Gli dici "mi scusi, credo di non conoscerla"

Io gli ho dato un euro.

guerra senza se e senza ma

In Italia è chiaramente in corso una guerra
generazionale
Il bello è che i giovani l'hanno praticamente già persa.
Ora è tardi, ma tornerò sull'argomento.

Il lavoro paga...

Ho smanettato per ore, con tecniche poco ortodosse e metodo arruffone, su codici di cui non capivo il significato. Ma ora posso dirmi soddisfatto dell'insegna di questa osteria.

lunedì 23 gennaio 2006

Ma allora è una moda!

Anche questo blog è di una mia amica che ha avuto voglia di viaggiare. Buon viaggio Cristina.

Zucconi è d'accordo con me

Da Repubblica.it
"Ho volato la scorsa estate sul diretto Washington-Malpensa, felice di avere finalmente un non stop tra l'Italia e quella capitale americana che sognavo da anni e che Alitalia aveva sempre snobbato, orgoglioso di abbandonare finalmente Lufthansa, Air France, British, Klm, United, con i trasferimenti in quell'incubo di Francoforte, del De Gaulle o di Heathrow. Sono inorridito. L'aereomobile, come lo chiamano ancora forse scambiandolo per un dirigibile, era un inverecondo MD11 McDonnel Douglas sottratto a un meritato pensionamento, un pezzo di antiquariato che nessuna compagnia seria e competitiva usa più sulle linee passeggeri internazionali, battezzato col nome del povero Peppino Verdi.

Viaggiavo in Magnifica, nome ridicolo per una scalcagnata business class senza video personali, con sedili macchiati, schizzati e sudici, pezzi di metallo che ciondolavano sotto il mio sedere, una coppia di turisti americani dietro di me che non credevano ai loro occhi e un'aria da stracciaculamento generale che neppure l'abilità dei piloti e la cortesia di qualche (non tutti) membro dell'equipaggio di cabina riusciva a camuffare. Mi ha riportato ai miei memorabili viaggi sull'Aereoflot sovietica. Alitalia è, da anni ormai, uno zombie, un morto al quale i governi, per debolezza, per viltà, per giochetti di poltrone e di sottogoverno, per intettitudine, non hanno il coraggio di dare il certificato di morte."

Non verserò una lacrima

Sembra che Alitalia stia per
andare in fiamme.
Giovedì vado in Irlanda con 39 euro, andata e ritorno. Evviva Ryanair.

domenica 22 gennaio 2006

sono un plagiatore

Va bene, ammetto che il titolo del post sul film di Woody Allen sia stato poco originale. Infatti lo avevano già adottato "paro paro" anche qua e qui. Un premio a chi scopre che sia stato il primo.

partire

questo mi mette allegria. Sarà che è una mia vecchia amica dell'università, sara perché sono affascinato dal mito del partire.

sabato 21 gennaio 2006

Game, Set, Match.

Ho appena visto Match Point, e credo di aver capito perché è un bel film. Nel protagonista vediamo ingigantite le nostre contraddizioni, le nostre bassezze.
Si, direte voi, ma io non ho mai sparato a nessuno. Vabbé, diciamo che la differenza è quantitativa.

giovedì 19 gennaio 2006

fenomeni paranormali...

Ore 20.00, messaggio della mia ragazza: "non mi piace andare in treno a quest'ora, c'è della gente dall'apparenza poco tranquilla".

Ora io mi chiedo: perché la gente dall'apparenza poco tranquilla si mette in treno proprio quando fa buio? Ma se ci pensate bene, quella stessa gente la trovate, più o meno alla stessa ora, anche in strada, al bar, o in stazione.
Per me è un vero mistero: ma che diavolo fa la gente dall'apparenza poco tranquilla tutto il giorno? E soprattutto: perché la sera esce in massa?

Però era buono eh!

Martedì sera, noto locale fighetto di Siena.
IO "Vorrei due whisky".
BARMAN "Come?"
IO "Irlandese...due Jameson. Quanto fa?".
BARMAN "31 Euro"

Oggi ho scoperto che: "Gli whiskey irlandesi, oltre ad avere un proprio nome che li differenzia dagli altri whisky sono distillati e invecchiati un minimo di cinque anni e danno vita ad una bevanda di colore biondo lucente con riflessi verdognoli dal sapore secco e con un piacevole sottofondo dolce-amaro.
Bevanda l'Irish Whiskey diversa da qualsiasi altro whisky, diversa nel nome e nell'aroma, accentuato dalla forza dell'avena di produzione locale"

la prima bevuta...

chissà se ce ne saranno mai altre. L'Osteria 138 apre il suo portone Giovedì 19 Gennaio. L'ora è tarda, la notte fredda. Entrerà mai qualcuno?