domenica 30 aprile 2006

Un discorso lungo/1

La pazzia è come le termiti che si sono impadronite di un trave. Questo appare intero. Vi si poggia il piede, e tutto fria e frana. Follia maledetta, misteriosa natura.
Ma come, ma perché il Meschi quando soffia nel sassofono incanta e invece quando parla è zimbello di pensieri? Assurdità? Inconcludenze? O per lo meno noi non comprendiamo assolutamente nulla di quello che dice?
Nonostante Anselmo continuò:
“La sua è una musica personale? Composta da lei?”
“No” rispose e il viso continuava ad essere gentile, bello, gli occhi un ruscello di montagna.
“No” aggiunse “questa musica da me suonata è il passato...”
Anselmo si animò: “Bene, benissimo. Mi dica”.
“La lampante verità, ci fu il rimando della parallelistica euclidea, la caritatevole ferocia.”
“Ahimé” sospirò lo psichiatra “Di nuovo la divisione del pensiero. Quante volte l’ho udita! E intanto l’espressione del viso è di uno che possiede la ragione, che parla chiaro, si da dubitare che siamo noi a non avere la chiave”. (...)
Il sassofonista continuava a gettare nell’aria assurdità.
Anselmo ascoltava con amarezza, tutto ovvio, monotona ripetizione, quando il Meschi, guardando con quegli occhi trasparenti, la voce soave, disse con naturalezza:
“Se qualcuno mi aiuta. Se qualcuno mi aiuta, allora si rcompone tutto”.
“Sì, sì” disse Anselmo turbato. “Ma come?”
Il Meschi immediatamente riprese la sconnessione, anzi con più furia zampillarono a vanvera le frasi.
Anselmo lentamente si allontanò. Percorse il corridoio con le tante celle. Erano state dei frati. Quanto silenzio in quelle stanze.
In quel momento il Meschi ricominciò a soffiare nello strumento dalla voce umana
.

Mario Tobino, “Per le antiche scale”

venerdì 28 aprile 2006

Ripensandoci...

Non per l’abrogazione della legge Biagi né per il ritiro delle truppe dall’Iraq, non per il proprio partito né per le proprie idee ma per se stesso – per ottenere, per se stesso, la presidenza della Camera – Fausto Bertinotti è arrivato a minacciare l’appoggio esterno di Rifondazione comunista al governo Prodi, appena vinte le elezioni per un soffio, con Berlusconi che ancora non riconosce la sconfitta e minaccia agguati di ogni sorta per farlo cadere. Così l’elegante Fausto Bertinotti, il coerente Fausto Bertinotti, il comunista perbene Fausto Bertinotti, elogiato persino dal direttore del Corriere della sera – in un celebre editoriale – per il suo limpido comportamento nell’estate delle “scalate bancarie (ed editoriali) del 2005”, quando non esitò a schierarsi contro il movimento cooperativo, ma a difesa degli interessi di Luca Cordero di Montezemolo. Verrebbe voglia di dirgliene tante, ma non ne vale la pena. Fausto Bertinotti è un politico coerente, elegante e perbene. D’accordo. Ma che almeno i suoi molteplici e variegati estimatori si mostrino altrettanto coerenti: quando passa Clemente Mastella, signori, giù il cappello.

da Leftwing.

Prendiamola a ridere

Da un sondaggio, pare che la maggior parte degli elettori unionisti sia meno pessimista del previsto: quasi il 70 per cento, infatti, risponde che "tanto, per fortuna, la legislatura durerà pochissimo"

Michele Serra
sull'Espresso

Se ne scrivono di cazzate

GRANDE FRATELLO: AUGUSTO DE MEGNI VINCE E FA GRANDE L'UMBRIA

da repubblica.it

giovedì 27 aprile 2006

La Voce contro il FT.

Io tifo la Voce

P.S. Novità! Il link è nel titolo

mercoledì 26 aprile 2006

Andreotti ritiri la candidatura

Uno degli uomini politici piu' importanti degli ultimi cinquant'anni e' candidato alla presidenza del senato, presentato dalla coalizione che ha appena perso le elezioni.
Tutti sanno che i numeri al senato sono risicatissimi, tanto che un paio di senatori raffreddati possono fare la differenza sul passaggio o meno di qualsiasi legge. Il rischio evidente e piu' volte paventato (soprattutto da destra) e' l'ingovernabilita', conseguente impasse politica, mesi persi per il paese e poi infiniti scenari diversi (governo tecnico, voto2, coalizione, inciucio,...ecc.).
In questo contesto surriscaldato Andreotti presenta la sua candidatura "in un' ottica conciliatoria", sue parole testuali. In sostanza, se serve a mettere d'accordo due schieramenti rissosi.
Non e' servito.
Il centrosinistra continua a spingere Marini, forte dei suoi due voti in piu' teorici, e Andreotti diventa il candidato del centrodestra: di conciliazione non se ne parla proprio.
Fini addirittura esalta esplicitamente l'importanza della vittoria di Andreotti per dimostrare che il centrosinistra non ha la maggioranza politica e per propiziarne il cortocircuito.
Ma come fa un uomo cosi' intelligente a non accorgersi di essere strumentalizzato nello scontro del muro contro muro, solo per causare l'ingovernabilita' del paese? E' possibile che questo signore di novant'anni, sette volte presidente del consiglio, sia ancora sensibile alle lusinghe del potere? Perche' Andreotti non ritira la sua candidatura?

Chi vota Berlusconi?

L'ottimo risultato elettorale del centro destra e' sorprendente, vista la mediocre performance economica e istituzionale dell'ultimo governo. Eppure la gente (e anche tanta) gli conferma la fiducia. Mi sono chiesto perche', e leggendo lettere e opinioni dei simpatizzanti sono arrivato a una rudimentale teoria.
Chi ha ancora fiducia in Berlusconi puo' appartenere a una (o piu') delle seguenti categorie.
Interessati: se ne e' parlato tanto ma loro parlano (e scrivono) poco. Quelli che sperano nei condoni, che se devonono evadere qualche tassa il governo non se la prende tanto, che hanno un patrimonio ingente da lasciare ai figli, o a cui l'ICI sembra molto piu' concreta e vicina della ripresa economica.
Idealisti: loro devono salvare l'Italia dal comunismo. Magari non sono soddisfatti del governo, ma tutto e' meglio dei comunisti al potere. Alcuni si preoccupano di che figura fara' l'Italia all'estero quando si sapra' di due ministri del PCI, altri temono che si nazionalizzino le imprese strategiche, altri addirittura che si abolisca il diritto di proprieta' (un amico, colto e benestante, mi ha confidato che se vinceva il centro sinistra gli avrebbero espropriato la seconda casa).
Illusi: ancora credono che Berlusconi sia come lui stesso si dipinge: un liberale. Gli piace pensare (e piacerebbe anche a me) a uno Stato quasi invisibile con i conti pubblici sotto controllo , a un regime fiscale leggero, a libera concorrenza e rimozione delle posizioni dominanti. Che la spesa e il deficit pubblici negli ultimi 5 anni siano costantemente aumentati, la pressione fiscale non sia diminuita, e i settori chiave dell'economia italiana siano ancora in mano a oligopoli, non se ne sono mai accorti. Ipse dixit, e quindi perche' dubitarne.
Mi sono dimenticato qualcuno?

martedì 25 aprile 2006

Gli Ebrei?

Non sono dei veri italiani.
Così pensavano una buona parte degli italiani, secondo un sondaggio del 2003. Ma anche una ricerca condotta nelle scuole medie dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiana non ha dato risultati migliori.

E poi ci sorprendiamo che i fascisti rossi che vanno sotto il nome di "autonomi" brucino le bandiere di Israele...

Tentazioni scorrette

Sarebbe bassa polemica.
Semplicemente scorreto.
Non andrebbe fatto.
Ma quando Rolli afferma che il centrosinistra sta con i disonesti sarebbe bello rispondere
"...e il centrodestra candida i mafiosi".

giovedì 20 aprile 2006

Raramente , ma succede

Sono d'accordo con Mauro.

Sartori pro larghe intese

In questo commento Sartori ci ricorda che il nostro è ancora un sistema parlamentare. Si: ma una grande coalizione non mi sembra accettabile alla maggior parte degli elettori. E, personalmente, neanche auspicabile.

Le divisioni/3

"Egr. Dott. Zucconi,
Per sentirsi parte dello stesso paese bisogna avere un minimo di base comune, accettata da tutti; finché la nostra costituzione è stata accettata da tutti o dalla maggior parte, io credo che ci siamo sentiti tutti più o meno prima italiani; ora, è difficile accettare che il 50% di un paese pensi che 'il figlio di un professionista non ha gli stessi diritti di un figlio di un operaio', che un non cattolico non ha gli stessi diritti di un cattolico, un omosessuale di un eterosessuale, che un presidente del consiglio è legittimato a governare con un conflitto di interessi che a sua volta legittima un'infinità di conflitti d'interesse sia a livello pubblico che privato, che 'i ricchi sono autorizzati ' a evadere il fisco se pensano che il fisco sia eccessivo, che la giustizia è un problema di censo, che la corruzione é accettabile, che si deve convivere con la mafia e altro ancora Onestamente io ho difficoltà a pensare questo come il mio paese; dopo avere passato tanti anni all'estero per lavoro ricprendo incarchi di notevole importanza, verso la fine dell'anno ritornerò in Italia per andare in pensione; io ho immaginato spesso di tornare, ma sinceramente non in queste condizioni.
Con molta stima"


Lettera a Repubblica.it di
Pierfranco Vezzoli

mercoledì 19 aprile 2006

Miglior titolo di sempre

POLTRONE E PRODINO, è GIà UN CASINO

La spartizione dell’ipotetico governicchio fa litigare i partiti dell’Unione tra loro e i Ds anche al proprio interno La Casa delle libertà insiste sulla verifica dei voti: annuncia ricorsi e denuncia la scomparsa di 122mila schede

IlGiornale.it

martedì 18 aprile 2006

Conoscete qualcuno che ci cascherebbe?

"Salve
In seguito al sviluppo della sfera d'attivita della nostra azienda consideriamo ora delle candidature al posto vacante seguente:
1. Responsabile Internazionale di Pagamenti
Posti vacanti disponibili:19
Posizione geografica: Stati Uniti, Australia, Regno Unito, Europa
Guadagno: 450-480$ alla settimana (per il primo mese di prova)
Occupazione: non piena (4-6 ore alla settimana)

L'informazione complementare:

Requisiti al candidato:
Il buono candidato dovrebbe avere un idea delle vaglie bancarie ed altre sisteme di pagamenti. Aver la possibilita di lavorare a tempo non pieno almeno 3 ore al giorno Nessuna formazione speciale non e richiesta. L'esperienza e la conoscenza di programmi di computer(Internet, E-mail)

Importante: Questo lavoro non richiede nessun investimento. Non ha da pagare per niente. Deve solo dedicare il Suo tempo al lavoro. Prestiamo l'aiuto ed il training necessario.

Se e interessato alla nostra offerta per favore visiti il nostro sito RSA dove si puo trovare piu informazione e riempire il modulo di domanda. E possibile anche di riempire il modulo seguente e inviarcelo per mail support@rseforyou.com


Per candidarsi per la posizione per favore ci invii l'informazione seguente: 1. Il Suo nome completo 2. Il Suo Paese 3. Il Suo indirizzo 4. Il numero di telefono (cellulare, fisso, lavoro) 5. Il Suo indirizzo E-mail 6. Lei e pronto a segnare il contratto con la nostra azienda? (dovrebbe essere "Si") 7. Lei e pronto a ricevere dei bonifici sul Suo conto bancario o la carta di credito? (dovrebbe essere "Si")

Grazie della Sua attenzione
Cordiali saluti"

support@rseforyou.com

lunedì 17 aprile 2006

Ancora sulle divisioni

Vorrei continuare a riflettere su quanto l'Italia sia davvero un paese diviso, che al di là delle notiziucole di questi giorni mi sembra il tema centrale per capire l'Italia di oggi e la sua politica.
mi sembra che si stiano delineando due risposte, una abbastanza ottimistica (vedi il post precedente) e una decisamente pessimistica.

Un paio di giorni fa D'Alema, intervistato dal Corriere della Sera, avanzava una tesi abbastanza simile a quella dell'oste: la polarizzazione non sarebbe tanto nella società ma nella classe politica. Ne consegue che questa divisione è, almeno in linea di principio, eliminabile.

Ieri è uscito un articolo di Scalfari che avanza una tesi opposta: il paese è davvero diviso e la materia del contendere non è una delle solite fratture sociali che hanno animato la politica dello scorso secolo. La divisione è tra chi si fida e chi non si fida dello stato.

...metà dell´Italia e forse anche più non si fida dello Stato. Quella è la vera questione di questo paese: non è la questione settentrionale e neppure quella meridionale, ma è la questione dello Stato. Gli italiani non se ne fidano.
Invece gli inglesi sì, i francesi sì, gli scandinavi sì, i tedeschi sì e anche gli olandesi, anche i belgi, anche gli austriaci. Del loro Stato si fidano. «My country». In Gran Bretagna, che è il paese più liberale del mondo, i cittadini si chiamano sudditi tanto è il rispetto che hanno del loro Stato.
Di quale nazionalità sei? Ti rispondono: Sono suddito inglese. Con orgoglio. Nello stesso modo, con lo steso orgoglio, un francese ti risponde che è cittadino francese.
Da noi non si usa, perché siamo stati per secoli colonia.
Vice-reame. Principato tributario dell´Impero. Oppure del re di Francia.
Oppure del re di Spagna. Oppure pedina e base della flotta inglese. Oppure il Papa, ma quella è un´altra faccenda ancora più complicata.
Lo Stato è il protagonista negativo della nostra storia nazionale. Lui ti vuole fregare e tu lo devi fregare.
Cercherai di ottenerne qualche favore, piccolo o grande che sia, ma non ti impegnerai mai con lui, ti impegnerai con chi cercherà di farti avere quel favore e tu apparterrai a lui. Farai parte della sua clientela. Innalzerai la sua bandiera. Non per scelta politica ma per fedeltà alla persona.
Eventualmente mascherata da ideologia.



Eugenio Scalfari

giovedì 13 aprile 2006

Divisioni di Forma

Il paese spaccato in due.
Tutti i commentatori e molti politici sembrano concordi su almeno un punto: l'Italia è un paese diviso in due fazioni "l'un contro l'altra armate". Ho l'impressione che questa divisione sia meno genuina di quello che ci raccontano, e molto più "indotta" dai nostri stessi politici. Quale sarebbero i temi che dividono esattamente in due il paese? Fino alla cadauta della Prima Repubblica il paese era diviso per lo meno in quattro fazioni a carattere fortemete ideologico(dc, socialisti, comunisti, post-fascisti): almeno le prime tre organizzavano la vita dei militanti in molti ambiti grazie a vari enti, dal sindacato alle associazioni sportive. Com'è che in dieci anni il paese si troverebbe spaccato proprio in due?
Secondo una ricerca recente (ora mi sfugge quale...) gli elettori di destra e di sinistra non sono poi così diversi, e proprio Mannheimer sul Corriere di ieri constatava che entrambe le coalizioni hanno raccolto voti in tutti gli strati sociali.

Eppure.
Eppure metà italiani non sopportano Berlusconi, e metà lo amano: l'unica polarizzazione violenta sembra proprio sul premier uscente (alè). Il suo modo di fare, prima anocra delle sue azioni, è inviso a metà italiani e adorato da un'altra metà. Più io mi scandalizzo delle frottole, delle gaffe, dello scarso rispetto per le istituzioni più qualche altro loda la "Sua Concretezza". Insomma, sospetto che la grande divisione, quella insanabile, non sia tanto sui temi ma sullo stile che Berlusconi ha introdotto con la collaborazione della Lega.

Volete un esempio?

martedì 11 aprile 2006

Altro che letto...

matematica.
Sembra che alla camera ce la possiamo fare. MAbbiamo uno 0,07 di vantaggio, e menacano 50 sezioni in Abruzzo.

chi decide l'esito

Luca Sofri faceva notare come il partito Marxista-Leninista avesse ricevuto molti consensi in una regione decisiva, la Campania. Ebbene, il partito Forza Roma non è da meno nel Lazio.

E' la fine

Prima di dire che "Berlusconi ve lo meritate" mi fermo. Vado a letto.
Se, come sembra assai probabile, il centro sinistra dovesse uscire sconfitto sarà tempo di amare riflessioni.

lunedì 10 aprile 2006

Pessimo segno

A sostegno della paura, Prodi ha rinviato il discorso.

Brivido. E finita?

Al senato ci sarebbero solo 7 seggi di vantaggio per l'Unione. Ma perché nessuno si accorge che mancano ancora i seggi dell'estero? E se fossero tutti per Tremaglia?

E' finita!

Verrà il tempo delle riflessioni pacate. Verrà.
Ora è tempo di gioia.
Non più Berlusconi al governo, non più leggi ad personam e gaffe internazionali, basta con il macroscopico conflitto di interessi.
E mentre il parlamento è sempre meno azzurro, il cielo è sempre più blu.

sabato 8 aprile 2006

Migliore messaggio pre-elettorale

"Ti sei ricordato Domenica scorsa di cambiare l'ora? Domenica prossimaricordati di cambiare governo, se no di legale ci resta solo l'ora".
Da anonimo

venerdì 7 aprile 2006

Unione contro....

Da circa una settimana faccio caso alle copertine di Repubblica.it: salta all'occhio che sono tutte o quasi dedicate a Berlusconi. Perché?
A Repubblica sanno bene che l'unica cosa che tiene insieme questa masnada di partiti dell'Unione è l'antiberlusconismo. Ci sintonizziamo su repubblica e tutti insieme schifiamo le ultime dichiarazioni del Berlusca.
Ma cosa succederebbe se le copertine fossero dedicate alle dichiarazione di Prodi?

Delle promesse impossibili

"Avete sentito di quel politico che, nel caso fosse stato eletto, ha assicurato che tutti avrebbero avuto un reddito superiore alla media? Ebbene, nessuno degli astanti ha riso"

Questo aneddoto e molto altor in un numerone pre-elettorale de "lavoce.info".

giovedì 6 aprile 2006

Io dico di si...

Troveremo ancora qualche anima bella che ci spiegherà l'inesistenza del conflitto di interessi "dato che i giornalisti di mediaset sono imparziali"?

mercoledì 5 aprile 2006

center left to win, pollsters said.

Se è illegale pubblicare sondaggi, perché non intrvistare i sondaggisti?

Complotto dei lettori

Il premier ed i suoi adpeti si lamentano perché l'informazione è di sinistra. Detto che la situazione televisiva mi sembra più che chiara a chi non ha sugli occhi degli interi prosciutti di ideologia, vorrei proporvi una riflessione sui giornali.

Nella carta stampata italiana il pluralismo esiste. Ci sono gornali di destra, di sinistra, e altri non pregiudizialmente schierati. "Ma- dicono i sostenitori del premier- in termini di copie vendute i giornali di sinistra hanno un impatto assai maggiore".
Leggessero di più, quegli ignoranti di berluscones!

Coglioni!!!!!!

Qui a Boston mi stanno prendendo per il culo tutti.
Gli americani e inglesi hanno piu' termini a disposizione, variano da "idiot" a "dickhead", da "testicles" a "asshole"....La prima pagina del Financial Times, che l'universita' ci distribuisce gratis, non aiuta di certo...
Gli spagnoli sono indecisi tra "gilipollas" e "tontos del culo". In america latina la parola gilipollas non esiste, inutile dire hanno un numero considerevole di variazioni nazionali che mi aspetto di ascoltare oggi in classe. Mi sbilancio sull'argentino: "pelotudo" 10 a 1.
I tedeschi usano "idioten", close enough da non dover rispolverare una lingua mai amata...
I francesi mi dicono "couillons", con una pronuncia incredibilmente comprensibile.
Se oggi lo imparo anche in cinese, vi giuro che vi aggiorno...

sabato 1 aprile 2006

Lisbona....

Il tempo non è così bello come aveva dichiarato l'oste, ma noi comuni mortali che non dobbiamo partecipare a convegni o roba del genere ci siamo goduti un paio di pomerggi di sole con temperatura media 20 gradi!! Speriamo che anche domani sia decente, visto che vedrò l'oceano per la prima volta!!