Non mi ricordo dove, tempo fa, mi sono trovato in una discussione sul rapporto tra leggi e immigrazione. Sostenevo che, se la geografia non aiuta, ci sono poche vie per controllare il numero di immigrati che entrano in un paese.
Portavo ad esempio gli Stati Uniti, il fallimento delle loro politiche di contrasto all'immigrazione illegale dal Messico e la attuale presenza di molti irregolari. Mi risposero che negli USA non era un problema delicato, e dato che non esiste un welfare universalistico nessuno si preoccupava troppo dell'argomento.
Alla faccia del non problema.
Il mio interlocutore, forse trascinato dall'amore di polemica, stava prendendo un granchio pazzesco. In meno di un mese si e' avuta la protesta degli irregolari, la scelta della Chiesa di aiutare i cladestini, e la proposta di mega sanatoria mascherata che il senato americano sta per approvare.